minuti è scattata la multa oppure no... speriamo nella buona sorte che da sempre ci accompagna (siamo a posto, allora).
Colazione da Starbucks, poi adesivo alla fermata della metro (nota positiva: la metro è pulita e tenuta in ordine, e per la struttura architettonica particolare del soffitto merita una foto). Sbuchiamo direttamente sul National Mall. Washington è certamente una città monumentale, ma, al di là delle colonne del Campidoglio, è anche una città sufficientemente piccola da portarci una birra o un drink assieme agli amici. Quando qualcuno dice “Washington D.C.”, e vi vengono in mente tutte quelle cose che nell’immaginario collettivo sono gli Usa (edifici bianchi, grandi bandiere, il monumento di Abraham Lincoln e il bacino d’acqua in cui essi di rispecchiano), per la precisione quello che vi è venuto è in mente è il National Mall . Si tratta del grande spazio pubblico degli Stati Uniti, dove i cittadini vengono a manifestare contro il governo, a passeggiare al sole, a visitare i musei e a prendere confidenza con i simboli dell’unità nazionale (cit. Lonely Planet). Il Lincoln Memorial e Capitol Hill delimitano i tre chilometri di questa distesa erbosa: al centro dello specchio d’acqua si trova il Washington Monument, che ha fatto da sfondo al discorso di Martin Luther King “I have a dream” nel 1963.
Passeggiamo fino alla base del Capitol Hill, dove facciamo di parole con un tedesco e uno spagnolo anche loro in vacanza. Ripercorriamo il National Mall al contrario sul lato opposto, e poi entriamo al National Air and Space Museum, dove i turisti si accalcano per vedere il velivolo dei fratelli Wright e il modulo lunare Apollo 11, che sbarcò sulla Luna nel 1969. Altra tappa all' United States Holocaust Memorial Museum, costruito per ricordare la Shoah degli ebrei e altri stermini di massa del mondo. Molto toccante la Stanza del Ricordo, dove i turisti accendono candele sotto ai muri che portano scritti i nomi dei campi di concentramento più famosi della seconda guerra mondiale. Fa una certa impressione anche la struttura del museo, che per le pareti in mattoni rossi e le grate in ferro alle finestre rievoca l'atmosfera dei lager. La scritta all'uscita "Think about what you saw" lascia in bocca un sapore po' amaro ma anche lo stimolo a riflettere...
Sempre sotto il sole cocente, ci dirigiamo al West Potomac Park Paddle Boats, da cui si vede, al di lá di uno specchio d'acqua il Jefferson memorial: per la cupola ricorda troppo il tempio del Canova di Possagno! (per chi della zona lo conosce). Ci avviciniamo al "fallo" per vederlo da sotto (maliziosi!), poi ci siamo diretti al Vietnam Veterian Memorial: due pareti inclinate in marmo nero a forma di V dove sono incisi i nomi dei 58 mila soldati morti nella guerra del Vietnam. Decidiamo di rientrare in albergo ("me sto a squaglià" cit. Tony), non prima di aver fatto una foto davanti alla facciata della White House. Michelle Obama ci aveva invitato per un caffè, ma abbiamo rifiutato per non causarle troppo disturbo.
In camera per una rinfrescata e poi recuperiamo Lady Picca per raggiungere il Pentagono e l'Arlington National cemetery.
"Welcome to Virginia" recita un cartellone stradale: e così oggi passiamo in un altro stato. L'aria è caldissima, la gola ancora più secca. Quando leggiamo "Pentagon south parking", ci infiliamo in una parcheggio proprio a fianco dell'edificio dalla famosissima forma geometrica dove ha sede il dipartimento della difesa degli Stati Uniti. Si tratta del più grande edificio di uffici del mondo.
Per una visita degli interni è necessaria la prenotazione; così seguiamo le indicazioni per il "Pentagon memorial": dedicato alle 184 persone, uomini, donne e bambini, morti l'11 settembre nell'attacco al Pentagono.
Il posto è davvero suggestivo: 184 panchine illuminate sono state disposte per fila in base all'età delle vittime, dalla più giovane (Dana, tre anni) alla più vecchia (un uomo di 71). Quelle rivolte verso il Pentagono indicano le vittime decedute all'interno dello stabile; quelle dirette verso l'esterno ricordano le vittime decedute in cielo, a bordo dell'aereo. Anche il muro circostante è ricco di significato: la sua altezza varia da 3 inches (9 cm) a 71 (sempre come le età della vittima più giovane e di quella più anziana).
Tony riesce a ottenere parte di queste info da un militare che sta uscendo dal Pentagono in quel momento, e che, guarda caso, è stato di stanza a Testaccio, zona di Roma. Le coincidenze!
Prima di andare a cenare, è la volta dell'Arlington national cemetery, cimitero militare inaugurato durante la guerra civile americana su una distesa di oltre due chilometri quadrati. Qui riposano più 300 mila soldati americani e i resti di personale in servizio e ausiliari che hanno servito in tutte le guerre combattute dagli Usa, dalla guerra di indipendenza all'Iraq. Una fiamma brucia costantemente sulla tomba di Kennedy, e le lapidi bianche, le stesse del film Salvate il soldato Ryan, si perdono a vista d'occhio.
Un inserviente ci avverte che abbiamo "just ten minutes", perché poi il cimitero chiude.
Ultima visita al Jefferson memorial, il "tempo canoviano" di Washington che ospita una statua gigantesca del presidente e alcune sue frasi celebri.
A questo punto siamo esausti: secondo i calcoli abbiamo percorso più di 15 chilometri a piedi oggi! E' tempo di mangiare: un po' in periferia becchiamo per caso un locale che ci ispira, il "Khan's": una volta scelto il piatto e la carne che si preferisce, con una ciotolina ci si rifornisce a buffet di verdure e "noodles" (una specie di spaghetti) e poi si va direttamente dal cuoco che cucina sulla piastra davanti ai propri occhi.
Dany e Ale si danno al piccante con risultati disastrosi (il bruciore è insopportabile, ma riescono a finire).
Qualche scatto al Capitol Hill e alla Casa Bianca by night per salutare Washington come si deve.
Poi non ci resta che stramazzare a letto.
Domani road to Pittsburgh! Si punta verso nord!
Adesivi attaccati a Washington: 4
- stazione della metropolitana, fermata "Smithsonian";
- palo semaforo prima del Capitol Hill;
- cestino davanti alla Casa Bianca;
- palo della luce dietro il Capitol Hill.
Cose degne di nota
- la temperatura ha raggiunto i 100 ° F (37 °C);
- circa 15 chilometri di camminata;
Dove abbiamo mangiato
Khan's bar & grill
Indirizzo: 1125 H street NE
Consigliato: sì
Prezzi accettabili (sui 15$), non lontano dal centro, personale cortese, si può assistere alla cottura dei piatti.
Slogan: "good food, good people, good time"
Letti tutti i post!!! ;)
RispondiEliminaChe meraviglia ragazzi!
Aspetto il "racconto" di oggi!
Sara
Hahaha!!!
RispondiEliminaImmagino solo la vostra faccia davanti al "Tempio di Possagno"! :)
Fate buon viaggio,
vi leggo!!
la Ale*