lunedì 15 agosto 2011

Dall'alba al tramonto, dalla Monument Valley al Grand Canyon

Partiamo alle 6 per salutare la Monument Valley con le prime luci dell'alba...


Lasciamo a malincuore il rosso brillante della Monument, e impostiamo il navigatore in direzione di Page, Arizona (a 225 km), principale centro della regione nord-orientale da dove prende il via la maggior parte delle visite guidate nella zona.
Ci informiamo qui per l'escursione all'Antelope Canyon: è uno slot canyon, o "canyon a fessura" (il più visitato nell'ovest degli Stati Uniti), uno stretto passaggio scavato nella roccia, nei secoli, dall'acqua e dalle piogge.
L'Antelope Canyon è diviso in due parti: una più accessibile e visitata, l'Upper, e una un po' più impegnativa ma pur sempre percorribile, il Lower.
Quando arriviamo all'ingresso del Lake Powel Navajo Tribal Park, verso le 8 e mezza, i cancelli sono ancora chiusi. Decidiamo di seguire le indicazioni per l'Antelope Point per avere qualche info in più.
In realtà i cartelli ci porterebbero verso il lago, dove si fanno sport acquatici e dove si può andare in barca. Non è il nostro caso: torniamo indietro lungo l'Indian Route, fino al punto di inizio del tour per il Lower Antelope.
Essendo territorio indiano, bisogna essere accompagnati da guide navajo. Quando arrivano, ci dicono che il tour inizia alle 8... ma l'orologio segna le 8.45! Scopriamo che qui osservano un'ora diversa: siamo un'altra ora indietro, quindi sono le 7.45! Assieme a noi partono col primo turno altre sei macchine (è consigliabile arrivare presto, quindi). Arriviamo a un parcheggio dove lasciamo le macchine e dove paghiamo la tassa d'ingresso (26$ a testa).
La nostra guida è un navajo ben piazzato con gli occhiali da sole scuri e una parlata quasi incomprensibile.
Per entrare nel canyon, scendiamo una scaletta in metallo parecchio ripida. E così anche piú avanti, percorrendo lo slot fino in fondo.
Prima di scendere, si trova una targa che ricorda un incidente accaduto nel 1997: a causa della pioggia 11 turisti rimasero bloccati e uccisi all'interno del canyon (il fenomeno si chiama "flash flood"; il canyon puó riempirsi di 5 metri d'acqua in 5 minuti!).
A mano a mano che continuiamo il giro, la guida ci fa notare particolari nella roccia e visuali incredibili. Una di queste è stata fotografata per la copertina del National Geographic.




L'itinerario, come avevamo letto anche nel forum Usaontheroad, non rivela particolari difficoltà: la luce filtra sempre, non si rimane mai al buio completo (se si soffre di claustrofobia, può comunque dare sensazione di chiuso); le scarpe da ginnastica vanno benissimo; il sole non batte mai direttamente, ma meglio portare dell'acqua da bere; meglio che le ragazze non portino borse, che sarebbero solo d'intralcio; è consigliabile avere le mani libere, e potersi muovere senza troppi impedimenti. Noi siamo arrivati alle 8 e, tempo di fare i biglietti, siamo entrati subito; uscendo (l'escursione dura un'ora e mezza circa) abbiamo trovato il parcheggio pieno e coda all'ingresso. Se non siete fotografi (dicono che a mezzogiorno col sole alto la luce sia ottima), meglio arrivare presto, quindi (ricordandosi che nel parco si é un'ora indietro).







Ci dirigiamo verso Flagstaff, e quindi verso Grand Canyon South Rim.
Per pranzo ci fermiamo a Cameron, all'Historic Cameron Trading Post. Nel menù raccontano che è una delle ultime "trading post" del South West a essersi conservata nei suoi elementi originari. Aperta nel 1916, per i nativi americani è infatti ancora oggi un luogo dove vendere pentole, gioielli, cestini fatti a mano.
Il servizio è velocissimo: i panini arrivano in meno di dieci minuti!



Verso le due riusciamo così a entrare nel Grand Canyon National Park. Qui siamo 9 ore indietro rispetto all'Italia. Paghiamo 25$ d'ingresso (tassa per un'automobile valido per una settimana).
É difficile descrivere la grandezza e il fascino del Grand Canyon: si potrebbe dire che si estende per quasi 700 km in lunghezza e 29 km in larghezza, che in alcuni punti è profondo fino a 1,6 km, e che il
Colorado River, il fiume che ne ha scavato le forme, è lungo 446 km. Ma i numeri sono poca cosa, quando ti affacci dai punti di osservazione su questi spazi infiniti.






"Comunque si voglia definire il Grand Canyon - la cavità più grande della Terra, il fiore all'occhiello dell'Arizona, o una delle sette meraviglie naturali del mondo - soltanto vedendolo di persona lo apprezzerete davvero in tutta la sua grandiosità". (Stati Uniti occidentali, Lonely Planet).






Per il nostro soggiorno nel Grand Canyon alloggeremo allo Yavapai Lodge, nel South Rim, la sponda sud del Colorado River. Vicino all'albergo, che assomiglia a un residence, fatto di tante casette in mezzo alle macchie di abeti rossi e ginepri, ci sono perfino un supermercato, una banca, pub e ristoranti. Sembra una cittadella in miniatura. È una zona turistica, ma il rispetto per il parco é sempre richiesto e garantito.
Purtroppo dobbiamo scartare l'escursione a cavallo perché i turni cominciano la mattina; ci informiamo in reception, e ci dicono che possiamo girare in macchina per alcuni tratti; per altri passano ogni 15 minuti dei bus navetta gratuiti che portano ai vari punti di osservazione. Trascorriamo il pomeriggio così, percorrendo le stradine che si snodano per il parco e scegliendo alcuni punti da cui fotografare il paesaggio.
Dopo l'alba nella Monument Valley, non potevamo concludere questo Ferragosto made in Usa senza concederci il tramonto al Grand Canyon...