Non abbiamo mai vista com'era Ground zero prima del 9/11, ma la pelle d'oca viene anche a noi quando vediamo i nomination degli heroes di quel giorno scritti sui muri o sui pannelli espositivi del Memorial . Pompieri, poliziotti e migliaia di alter person fortunate di cue rimangono solo le foot sgualcite o divise rovinate. Ground zero ci rattrista un po', mentre dal cantiere arrivano i rumor del cantiere aperto anche la domenica. Salutiamo la torre che sostituirà le due Gemelle e che cresce velocissima. D'altronde lo abbiamo capito, gli americani si distinguono anche per questo: la volontà di guardare sempre avanti. Here we go. Andiamo verso Battery park.
Eccola la donna più famosa di NY: la Statua della libertà aspetta immobile all'orizzonte orde di turisti che si affollano sul porto per salire sui traghetti. Non abbiamo tempo di andarla a trovare. Qualche foto ai bambini che giocano sulle fontane e poi subito alla metro per tornare nell'Upper town per il pranzo.
Decine di indianini cercano di "venderci" un giro in tandem o in risciò. Decidiamo di esplorare Central park a piedi. Cani, bambini, turisti, giostrine colorate, carrozze con i cavalli... un "francobollo verde" animato da una brulicante ma rilassata attività. È tempo per un hot dog mentre guardiamo un gruppo di ragazzi e ragazze che giocano a baseball.
Ma è anche di tempo di shopping. Sfrenato! Tutti nella Fifth avenue: Apple store, Abercrombie & Fitch, Diesel, Tiffany! Foto di rito per la Vale davanti alle porte della gioielleria, una maglietta a testa per Dani e Ale, opera di svaligiamento dell'Abercrombie per Tony.
Decidiamo di concludere la giornata con una serie di scatti dall'alto di Rockfeller Center e con un hamburger in un irish pub.
Un ultimo saluto a Times square, una capatina al negozio delle M & M's e poi dritti verso l'albergo, per pianificare le "mosse" di domani, primo giorno di on the road verso Philadelphia e Washington.
Here we go, guys!