venerdì 5 agosto 2011

Toronto, la New York del Nord America

Oggi la nostra meta è Toronto. Tony battezza Lady Picca alla guida, e per un tratto costeggiamo il lago Ontario.
Dope 121 chilometri spuntano i primi grattacieli: tutti vetrati, mandano riflessi in un gioco spettacolare di luce.


Il nostro albergo, Bond Place, si trova nella downtown in una posizione davvero favorevole: vicino alla fermata della metro Dundas e all'Eaton Centre, il mall piú importante del centro di Toronto. Anche le camere sono pulite e moderne: ringraziamo il forum Usa on the road per il consiglio azzeccatissimo!
In metro facciamo il biglietto giornaliero da 10$, molto più conveniente delle corse singole.
Le cose da vedere sarebbero tante, ma ne scegliamo alcune nella top ten riportata dalla guida: la prima è Casa Loma, in spagnolo "casa sulla collina", un tempo abitazione del ricco finanziere e industriale Henry Pellatt che per primo portò l'elettricità in città . 98 stanze, 12 bagni, una reggia da sogno che sembra un castello medievale. Il biglietto costa 25$, e a malincuore dobbiamo rinunciare alla visita all'interno.



Prossima tappa è il Royal Ontario Museum, famoso per la vetrata in cristallo geometrica chiamata "Crystal".



Camminando notiamo che Toronto è una città pulita e vivibile, nonostante venga soprannominata la New York del nord con i suoi 5,7 milioni di abitanti. Come a Philadelphia, stile tradizionale e moderno si mescolano, e famiglie e studenti riempiono le strade e le tante piazzette.

Pranzo da McDonald's in Bloor Street, proprio di fronte al Royal Ontario Museum. Lo consigliamo: il servizio è velocissimo, le patatine e i panini davvero buoni ed è possibile pagare in dollari statunitensi se non si hanno a portata di mano quelli canadesi.

A questo proposito, ben presto ci rendiamo conto che il dollaro canadese è più forte di quello statunitense: non solo, pagando con gli Usa, ti danno il resto in canadesi applicando un cambio (sfavorevole), ma i prezzi addirittura si alzano del 30%! Conviene o cambiarli prima di arrivare oppure prelevare a uno sportello Atm (che è stata la nostra scelta).


Il pomeriggio prosegue con una passeggiata in Bloor Street, via di negozi e marchi famosi. Tappa al numero 85 per la foto di rito della Vale davanti alle vetrine di Tiffany!


Ripresa la metro, passiamo davanti alla Union Station, elegante stazione con un soffitto a volta alto 27 metri, e alla Royal Bank Plaza, un imponente edificio con 14 mila finestre coibentate d'oro! Volevano risparmiare sul riscaldamento...! Da fuori sembra un enorme lingotto.


Quindi, sempre a piedi, raggiungiamo il porto di Toronto: ci informiamo per il traghetto che domani ci fará attraversare il Lago Ontario fino alle Toronto Islands.


Il biglietto costa 6,50 $ andata e ritorno: non male!



























Per oggi invece abbiamo in programma la salita alla CN Tower.



 Purtroppo la coda è troppo lunga; cosí, mentre pensiamo a una meta alternativa, ci concediamo un crepe con frutta e Nutella in un baracchino proprio sotto la torre: FENOMENALI!


 
Passiamo per il Rogers Center, un megastadio con 52 mila posti che ospita le partite dei Blue Jays (baseball) e degli Argonauts (football). Dopo l'esperienza del baseball a Pittsburgh, avremo voglia di assistere a un game di football, ma è tardi, e i biglietti non sono più disponibili... peccato!
Un'altra attrazione consigliata dalla guida è l'Hockey Hall of Fame, che raccoglie la piú completa collezione al mondo di oggetti e cimeli legati all'hockey, sport preferito dei canadesi. Il prezzo d'ingresso è un po' troppo alto (20$) per i nostri interessi, quindi decidiamo di tornare in hotel per la doccia e il momento bucato (mutande e magliette lavate in doccia e stese
nell'armadio... scene tragicomiche...

Per cena usciamo in Dundas Square, che con i suoi tabelloni pubblicitari sembra una piccola Times Square (Tony ha letto che è stata progrettata proprio su suo modello ).
Ceniamo dentro al centro commerciale "Amc": su un unico piano la scelta è vastissima, e i prezzi contenuti. Scegliamo la cucina thailandese al Caribbean Queen, tranne Ale che preferisce italiano. Unica pecca le quantità, davvero esagerate, ma può essere il top per chi ama i piatti abbondanti a meno di 10$.



Poi una birra in piazza Dundas conclude in bellezza la serata!



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