Ragazzi e lettori tutti, ce l'abbiamo fatta! Siamo riusciti a tornare in Italia! Non sorridete: come lo ha battezzato Bea, è stato "il viaggio della speranza". Prima il brutto a New York e le due ore in più passate a girare letteralmente in tondo per il cielo; poi la prospettiva di atterrare a Syracuse, tipo a mille miglia da New York (ma dove cavolo è Syracuse?!?); quindi il ritardo, la coincidenza per Venezia presa per un pelo, la navetta che ha cominciato a farci girare per il JFK senza un motivo e noi imbarcati praticamente per ultimi ("Ho qui altri 5 passeggeri per Venice" - disse l'omino dell'imbarco - e chi mai potevano essere???).
Partiti alle 8.30 della domenica da Los Angeles, atterrati a Venezia alle 11.30 del lunedì. Tutto regolare, come direbbe Tony.
E oggi non è rimasto che riempire lavatrici fino a rischiare l'esplosione e cercare di arrivare a sera a dispetto del fuso orario.
I 5 pazzi on the road sono tornati a casa.
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Quando si torna da un viaggio, breve o lungo che sia, la prima sensazione che si ha è che nel posto che chiamiamo "casa" sia cambiato qualcosa. Non si capisce bene cosa, magari è solo la siepe del vicino che è cresciuta troppo in fretta, o il divano leggermente spostato, o il velo di polvere che si è steso sopra il tavolo della cucina.
La verità è che a essere davvero cambiato è il viaggiatore.
In pratica? Ti accorgi che hai "imparato" qualcosa (se anche a scuola fosse così semplice...).
Niente di filosofico, in realtà.
Hai "imparato" a fare a meno del tuo cibo preferito e a provare sapori mai pensati;
a condividere spazi e tabelle di marcia con altre persone,
a parlare con la gente,
a non farti problemi, o perlomeno a cercare di fartene un po' meno.
E allora quell'abbronzatura che non ti fa più sembrare un topo di biblioteca e la stanchezza per il fuso orario saranno soltanto una testimonianza temporanea dei chilometri (o delle miglia) che hai percorso. Poi se ne andranno, ma dentro ti sentirai, come si dice, un po' più parte del mondo, e potrai dire di aver visto posti che altri vedranno solo in cartolina, di aver ordinato uova e pancetta alle sei di mattina, di aver camminato in mezzo a grattacieli o tra le pieghe del deserto.
"Soltanto chi parte può tornare; gli altri semplicemente restano".
Dell'America mi resterà questo: la gioia dell'incontro, le chiacchierate "mozzicate" al bancone di un diner o nella metropolitana; i consigli ricevuti spontaneamente e inaspettatamente per decifrare una cartina; la disponibilità di un'assistente di volo a inviare per noi delle cartoline.
Dell'America mi resterà il ricordo delle persone, oltre che dei luoghi.
Perché sono le persone che ti cambiano.
E, quando sei in viaggio, le possibilità di incontrarle (e quindi di cambiare, e quindi di migliorare) aumentano a tal punto che, dopo aver desiderato di tornare a casa (per il
tuo letto, il
tuo bagno, la tua pasta al tonno preferita, ecc.), dopo l'istinto dell'"home sweet home", non vedrai l'ora di ripartire. Nonostante la stanchezza, le attese in aeroporto, le lunghe ore di volo (infinite oggi!), le tensioni nate in più occasioni (eh sì, capita anche questo).
Ci siamo divertiti a tenere questo blog perché volevamo condividere "la nostra America", e, perché no, per far venire voglia a chi ci leggeva di partire a sua volta.
Personalmente ringrazio gli altri 4 pazzi on the road per avermi sopportato, emozionato, fatto divertire. Ringrazio Bea per il suo spirito di organizzazione inossidabile e per il suo affetto che non è mancato neanche oltreoceano;
Ale per avermi permesso di condividere questo sogno con una parte importante della mia famiglia;
Dany per la pazienza, il sangue freddo e le lunghe tratte al volante;
Tony per il suo inglese "salvifico" in molte circostanze, per la sua natura "caciarona" (vera anima del gruppo) e per il numero di hamburger e cibi generalmente ingurgitati (a breve pubblicheremo i dati: potremo stabilire un record!).
Grazie.
Thank you so much. To everyone.
Adesso possiamo dirlo: i 5 pazzi on the road hanno fatto anche questa.
Quale sarà la prossima avventura?
Non vedo l'ora di scoprirlo.
E voi?
[Vale]