domenica 31 luglio 2011

Una domenica newyorchese/1

Stamattina ci siamo svegliati alle 5 (colpa del fuso orario), ma siamo rimasti a letto un altro paio d'ore, tranne Tony tecnologico che si è dedicato al blog, aggiungendo l'orologio che dice che ora è qui in America.

Siamo usciti dal Gershwin nell'aria tranquilla e assolata di una domenica newyorchese qualsiasi.



Prima destinazione la fermata della metro più vicuna per raggiungere Brooklyn. Le strade snob sono così affollate e fa meno caldo di ieri. La guida dice che Brooklyn è quasi una città a sè: i suoi abitanti trascorrono intere settimane senza uscire dal quartere.






Ci sono case in mattoni e viali di alberi.




Ci dirigiamo verso il famoso ponte.





La vista sembra quella di una cartolina: lo skyline si perde a vista d'occhio, e i due fiumi che bagnano la downtown, l'East river e l'Hudson river, si incontrano buttandosi nell'oceano ai piedi della Statua della Libertà.









E mentre i newyorchesi passeggiano e corrono sotto il sole che si é alzato, noi ci dirigiamo verso Ground zero.




 Lí dove una volta c'erano le torri gemelle, e dove oggi è rimasto un vuoto. E tanti ricordi...








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