Siamo usciti dal Gershwin nell'aria tranquilla e assolata di una domenica newyorchese qualsiasi.

Prima destinazione la fermata della metro più vicuna per raggiungere Brooklyn. Le strade snob sono così affollate e fa meno caldo di ieri. La guida dice che Brooklyn è quasi una città a sè: i suoi abitanti trascorrono intere settimane senza uscire dal quartere.
Ci sono case in mattoni e viali di alberi.
Ci dirigiamo verso il famoso ponte.
La vista sembra quella di una cartolina: lo skyline si perde a vista d'occhio, e i due fiumi che bagnano la downtown, l'East river e l'Hudson river, si incontrano buttandosi nell'oceano ai piedi della Statua della Libertà.


E mentre i newyorchesi passeggiano e corrono sotto il sole che si é alzato, noi ci dirigiamo verso Ground zero.
Lí dove una volta c'erano le torri gemelle, e dove oggi è rimasto un vuoto. E tanti ricordi...
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